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La chiamata dei primi discepoli

tratto da M. Tibaldi, La porta del cielo. Meditazioni per la preghiera nella terra del Santo, ETS Milano 2013, 41-43.

Dono da chiedere nella preghiera:

  1. Conoscere sempre più intimamente Gesù così da portelo amare e seguire
  2. Gustare il fatto che Gesù chiama anche me oggi come ha fatto con i primi discepoli

Lc 5,1-11

Un giorno, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Gènesaret e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca.

Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: “Prendi il largo e calate le reti per la pesca”. Simone rispose: “Maestro, abbiamo faticato tutta la notte non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti”. E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano. Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: “Signore, allontanati da me che sono un peccatore”. Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: “Non temere, d’ora in poi sarai pescatore di uomini”. Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

Punti per la meditazione

In questo episodio l’evangelista Luca ci ha tramandato quella che era una delle principali catechesi sulla chiamata nella comunità primitiva: essa quindi può essere letta come modello per tutte le chiamate degli altri apostoli e di ogni cristiano.

  1. È Gesù che prende l’iniziativa di andare nel luogo di lavoro di Simone e di chiedergli gentilmente in prestito la barca di Simone. Gesù il personaggio del momento, colui di cui tutti parlano è venuto da me e mi sta chiedendo un piccolo favore. La sua parola  è autorevole, tutti desiderano ascoltarla ed ora si trova di fronte a me.
  1. Simone si fida e da in prestito la sua barca, deicide di dare credito alla richiesta di Gesù. Al termine della sua attività per le folle, però Gesù ha un’attenzione particolare per Simone e i suoi soci: li invita a calare nuovamente le reti dopo aver nuovamente preso il largo.
  1. Gesù si intromette nel loro lavoro, vuole dare un segno che entra direttamente nel luogo delle loro fatiche e dei loro fallimenti quotidiani. “Quella stessa notte non avevano preso nulla. Per un pescatore non pescare è “il” fallimento. Ne va della sua identità. È come per l’uomo non essere uomo. L’ordine di Gesù, rivolto a dei pescatori di professione, appare un po’ offensivo, oltre che insensato: non conoscono bene il loro mestiere e non è forse di notte che si pesca?” (S. Fausti, Una comunità legge il vangelo di Luca, 123).
  1. La parola che avevano ascoltato era degna di fiducia al punto di affidarsi a lei per compiere delle azioni apparentemente insensate. La Parola di Gesù scalda il cuore, consola, dà speranza, offre motivi di credibilità sì che seguirlo non è un atto irrazionale o immotivato, anche se ha sempre un lato scoperto di incertezza, garanzia di libertà. Dar credito alla Parola provoca abbondanza, gioia, senso di pienezza e di realizzazione, in una parola vita piena.
  1. Davanti alla manifestazione della vitalità della Parola di Gesù Pietro scopre il suo peccato, anche se questa percezione è ancora imperfetta in quanto genera il desiderio di allontanarsi da Gesù e non di unirsi strettamente a lui. Pietro fatica ad accettare la gratuità dell’intervento di Gesù nella sua vita ed è tentato di rifiutarlo. Prevale ancora il senso di colpa per la propria inadeguatezza, sulla gioia per aver trovato uno che ama anche i peccatori. Pietro avrà bisogno ancora di un lungo cammino prima di lasciarsi amare veramente per quello che è.
  1. Gesù rivolge a questi uomini una proposta ed un invito personali di coinvolgersi direttamente al suo fianco nella missione di «diventare pescatori di uomini», per calare con lui le reti della predicazione apostolica che, come dice Sant’Ambrogio, «non fanno morire chi vi è preso, ma lo conservano in vita, lo traggono dagli abissi alla luce e dal profondo conducono alla superficie chi vi era sommerso».
  1. Il progetto di Gesù è dunque affascinante e coinvolgente al tempo stesso, è un progetto che riguarda la vita intera (Gv 10,10). Alla luce della parola e della persona di Gesù che li invita, dei segni che hanno visto, delle aspettative che ciascuno di loro aveva nel cuore, alla fine essi si decidono e «lasciate le reti lo seguirono».
  1. La relazione con Gesù suscita un fenomeno simile all’innamoramento come ha efficacemente sintetizzato il profeta Geremia, parlando della sua vocazione: “Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto forza e hai prevalso” (Ger 20,7).
  1. Alla domanda iniziale, perché lo hanno seguito?, si può sinteticamente rispondere: perché hanno sperimentato Gesù come la Buona notizia: i suoi discorsi, i suoi gesti, l’invito ad entrare nella cerchia dei suoi amici per condividere da protagonista il progetto del Padre tutto fa di lui ‘quello giusto’ quello atteso da tempo che ora è finalmente arrivato.