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Maria e le attese dei giovani

di Mons. Paolo Bizzeti

Maria rappresenta la donna, in quanto la donna più ricercata, amata e ritratta nella storia. Ogni popolo della terra l’ha incontrata e rappresentata secondo i propri usi e costumi. Può essere considerata a tutti gli effetti un’icona. Nel particolare l’icona delineata dall’apostolo Giovanni, il quale condivise molti anni con lei. Secondo Giovanni Maria non è solo la donna del passato ma anche quella del futuro. Questo accade perché contrariamente a quello che siamo portati a pensare, Maria è colei che emerge e ci viene incontro, non dal passato ma dal futuro: essa, infatti, è già arrivata alla gloria e realizzato il sogno di Dio. Entrando in contatto con lei bisognerebbe porsi alcune domande, come ad esempio come sia possibile che un’umile donna di un piccolo villaggio sia diventata la regina del cielo e della terra; oppure quale sia il suo messaggio per i giovani della nostra epoca.

A Maria, la donna del futuro, si chiede il percorso che ha condotto per giungere alla verità. Una domanda che ricorda che l’uomo cristiano, proprio poi durante l’Avvento, è pellegrino: il suo esistere è proiettato verso la venuta del Signore nella gloria.

Le attese dei giovani d’oggi sono variegate. Per prima cosa emerge il desiderio di vivere la propria vita da protagonisti, in quanto meno rassegnati e con più libertà rispetto al passato. Maria, nonostante venga presentata come il modello dell’obbedienza e della sottomissione, ha vissuto un ruolo primario e mai subordinato a qualcun altro. Una volta ricevuto l’annuncio dall’Angelo Maria infatti non si tira indietro: gioisce e non si cura della grandezza dell’impegno, sapendo di potercela fare. In questa scena Maria si trova al centro del palcoscenico: non ci sono i genitori, il marito o il clan. È lei che da vera protagonista decide di portare in grembo il bambin Gesù. Nel dialogo con l’arcangelo Gabriele Maria è davanti a Dio, e con estrema umiltà dice il suo sì, senza sottomissione e in maniera indipendente. In questo emerge come donna del futuro: invece di pretendere indipendenza e autonomia, sceglie liberamente di obbedire sapendo che il signore vuole, Lui in primis, renderci protagonisti nel nostro percorso di salvezza che è la vita.

Un’altra attesa dei giovani è il desiderio di cambiamento, il quale mosse Maria stessa, stanca di tutto il male e vogliosa di partecipare alla trasformazione del mondo. Si sottolinea quindi la sua forte volontà, coadiuvata anche dalla fede, nel sostenere la causa promossa da suo Figlio. Maria infatti umilmente rispose sempre presente, essendo pronta a dare una mano in qualsiasi modo, in quanto “chi serve alla fine ha sempre ragione”. Maria è dunque la donna del sì al rinnovamento e alla novità.

Un terzo valore a cui tutti sono molto sensibili ma specialmente i giovani è l’amicizia. Maria è la donna che ha saputo vivere in modo più profondo di tutti l’amicizia, in quanto “piena di grazia”, quindi di amore, rendendola l’amica perfetta. L’amicizia rischia spesso di essere avvelenata dal peccato che si manifesta nelle relazioni personali attraverso cattive abitudini, chi agisce per interesse personale e le falsità. Il peccato porta a sentirci traditi da coloro che abbiamo considerati amici e a dubitare di tutto e tutti.

Maria si contraddistingue in quanto senza peccato e quindi libera di amare tutti incondizionatamente. Nel corso della sua vita più volte si è prestata agli altri in maniera premurosa, comportandosi da vera amica.  L’Immacolata delinea il più importante insegnamento per essere buoni amici ovvero bandire il peccato: è necessario rompere ogni forma di egoismo e chiedere sempre perdono. Essendo “assolti” si può andare incontro e coltivare la vera amicizia.

Una quarta attesa che ci fa desiderare di poter imitare Maria nasce dal contesto di frammentazione e individualismo in cui ci troviamo. Il dialogo tra le parti risulta essere sempre più difficile così come la ricerca della verità. Le persone tendono a chiudersi, a fronte dell’incapacità di comunicare e di accogliere altri pensieri, sperimentando la solitudine, la quale si prova sia nel cuore che nella mente. Maria anche in questo caso ci propone la sua via: è necessario fidarsi del Signore e lasciare che sia Lui a mostrare a tutti noi qual è il nostro percorso. Non si tratta di un dialogo individuale con Dio in quanto tutti apparteniamo allo stesso popolo. E’ il Signore, in mezzo alla Babele di opinioni, a indicarci la verità e come ognuno di noi potrà raggiungerla.

Quinta e ultima attesa è la pace; il progresso, la cultura, tutte le iniziative sono inutili se non viene garantita pace e stabilità alla famiglia umana. La Chiesa ha invocato Maria come “regina della pace” in quanto essa è la dimostrazione che la pace non è utopia ed è possibile raggiungerla. A fronte della crocifissione del figlio Maria mostra dolore ma allo stesso tempo mantiene il suo stato di pace interiore, senza scadere o ricorrere alla violenza. La strada mostrata da Gesù ha permesso a Maria, anche di fronte al calvario della crocifissione, di vincere la violenza con la pace.