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Gerusalemme
Quartiere ebraico

Situato dove sorgeva la Città Alta di Gerusalemme durante il periodo di Erode (dal 37 a.C. al 70 d.C.), il quartiere ebraico era il luogo in cui abitava l’antica aristocrazia benestante della città, oltre agli alti sacerdoti che avevano costruito le proprie residenze sulla collina da cui si ammirava il Monte del Tempio. Oggi nella zona si alternano vicoli con selciato, finestre a volta, resti archeologici all’aperto, sprazzi di verde. Le aree archeologiche vennero rinvenute nel quartiere ebraico durante la ricostruzione, avvenuta dopo il 1967. Oggi il quartiere è abitato in gran parte da ebrei ortodossi (circa 600 famiglie), disposti a pagare le elevate cifre delle abitazioni pur di essere vicini al Kotel.

Nel quartiere ebraico si trovano i resti dell’antico Cardo che attraversava Gerusalemme, riprodotto nel mosaico bizantino detto Mappa di Palestina e conservato sul pavimento della chiesa di San Giorgio a Madaba, in Giordania. Una parziale riproduzione fotografica di questo splendido mosaico è visibile nella galleria nei pressi del Cardo. In essa si riconosce perfettamente l’antica arteria della città con a sinistra (cioè in direzione nord) la Porta di Damasco, detta Porta del Pilastro per l’obelisco che vi campeggiava e che rappresentava il punto finale del Cardo e quello da cui ancora oggi si misurano le distanze tra Gerusalemme e le altre località. Una parte del Cardo ha una copertura di protezione (solo tre colonne sono ancora intere) sulla pavimentazione originale in cui è visibile anche il sistema fognario romano, ma le colonne visibili risalgono all’epoca bizantina, in quanto la parte romana del Cardo si trovava nei pressi della Porta di Damasco. Rimaneggiato durante i secoli, il Cardo in epoca crociata venne ridotto di dimensioni e tra una colonna e l’altra vennero aperte numerose botteghe.

fonte: guidemoizzi.it

Ogni passo che si muove nel quartiere ebraico, porta verso i resti tangibili di un capitolo drammatico della storia degli Ebrei, specialmente nel periodo di maggiore espressione, quello del Secondo Tempio. Questo periodo è fortemente commemorato nella Casa Bruciata e nel Palazzo di Erode.

Alla Casa Bruciata, la cui data di distruzione – risalente ad un mese dopo la caduta del Tempio – fu determinata dai resti ritrovati, è possibile apprezzare una presentazione audio visiva che mostra le complessità della vita ebraica a quei tempi. Al Palazzo di Erode i visitatori scopriranno quanto opulenti fossero i Gerusalemiti 2000 anni fa.

Nei secoli che seguirono Gerusalemme fiorì di nuovo, come dimostrarono gli archeologi scoprendo e restaurando nel cuore del quartiere il colonnato del Cardo, la via più importante della città. A pochi passi si trovano i resti del muro del primo Tempio di Gerusalemme che cadde ai Babilonesi e fu distrutto nel 586 A.C.

In questo ricco e vario mix si scoprono evidenti tracce dell’esperienza degli Ebrei nel medio evo quando venne fondata la Sinagoga di Ramban, come le 4 Sinagoghe Sefardiche riportate alla loro antica bellezza e che attestano la vibrante vita della comunità, o come la caratteristica Sinagoga Hurva. Alla fine della visita si scopre che questo quartiere non è soltanto un’importante manifestazione della storia del popolo ebraico ma è anche espressione di un magico misicuglio.

fonte: israele-turismo.it