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Madaba

Dal libro di Giosuè

[8]Insieme con l’altra metà di Manàsse, i Rubeniti e i Gaditi avevano ricevuto la loro parte di eredità, che Mosè aveva data loro oltre il Giordano, ad oriente, come aveva concesso loro Mosè, servo del Signore. [9]Da Aroer, che è sulla riva del fiume Arnon, e dalla città, che è in mezzo alla valle, tutta la pianura di Madaba fino a Dibon; [10]tutte le città di Sicon, re degli Amorrei, che regnava in Chesbon, sino al confine degli Ammoniti. [11]Inoltre Gàlaad, il territorio dei Ghesuriti e dei Maacatiti, tutte le montagne dell’Ermon e tutto Basan fino a Salca; [12]tutto il regno di Og, in Basan, il quale aveva regnato in Astarot e in Edrei ed era l’ultimo superstite dei Refaim, Mosè li aveva debellati e spodestati. [13]Però gli Israeliti non avevano scacciato i Ghesuriti e i Maacatiti; così Ghesur e Maaca abitano in mezzo ad Israele fino ad oggi. [14]Soltanto alla tribù di Levi non aveva assegnato eredità: i sacrifici consumati dal fuoco per il Signore, Dio di Israele, sono la sua eredità, secondo quanto gli aveva detto il Signore.

Madaba è una piccola città giordana nota per il mosaico, citata nella Bibbia. Oggi è abitata da meno di 100 mila persone, tra le quali 20 mila cristiano di rito greco-ortodosso. Nella piccola chiesa greco-ortodossa di San Giorgio, Madaba racchiude il suo più importante tesore: un mosaico pavimentale di epoca bizantina noto come “mappa di Terra Santa” che raffigura gli itinerari per raggiungere Gerusalemme da oltre 150 località. La mappa fu scoperta nel XIX secolo e datata intorno al 560: raffigura infatti in Gerusalemme la Basilica del Santo Sepolcro, che fu terminata pochi anni prima.

La città  fu spartita tra gli israeliti al termine dell’Esodo. Il suo nome compare anche nella “stele di Mesha” (re moabita), stele eretta proprio per commemorare la conquista moabita della città. Seguì poi il destino delle altre città di quest’area: fu conquistata in successione da Alessandro Magno, sai Seleucidi, dagli Ammoniti, dagli Israeliti e dai Nabatei, per poi passare sotto il dominio di Roma. Furono i bizantini ad arricchirla di edifici e mosaici, sino alla conquista persiana. La città fu poi – come molte altre – distrutta da un terremoto nel 747 circa. Alla fine del XIX la città rinacque quando vi si stabilì una piccola comunità cristiana di circa 2000 persone; furono questi, nel costruire le loro case, a scoprire il famoso mosaico. Grazie alle spedizioni archeologiche Madaba è rifiorita e la sua popolazione continua tutt’oggi ad aumentare. Intorno al mosaico è stata costruita la chiesa di San Giorgio, consacrata nel 1884.